Il tema di questa settima puntata è la cognizione del dolore, per rubare le parole a Gadda: o, se volete, il dolore degli altri, quando gli altri non sono umani, non sono viventi, ma sono modelli linguistici che mimano il discorso umano.
Abbiamo parlato di corpo in varie puntate della newsletter, se ricordate, una decina di giorni fa abbiamo esplorato il ruolo delle malattie nell’umano e nella macchina. Oggi ci muoviamo su quella falsariga.
Partiamo con qualche breve domanda, qualche breve riflessione sulla relazione che il dolore umano ha con la coscienza e con il linguaggio. Sentiamo dolore, fisico o psicologico, e ne siamo consapevoli. Cerchiamo di esprimerlo. A volte cerchiamo di negarlo, o di trasformarlo in qualcos’altro, ma succede spesso comunque che cerchiamo di comunicarlo a noi stessi innanzitutto.
Ci faranno compagnia i versi di Amelia Rosselli e di Emily Dickinson, oltre a qualche reminiscenza leopardiana. E, ovviamente, le interpretazioni poetiche di un modello di intelligenza artificiale generativa.
Buon ascolto!
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